Psicologia e Psicoterapia di Gruppo   rivista scritti di gruppo  
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Rivista Scritti di gruppo
Direttore: Prof. G. Montesarchio
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QUALE GRUPPO?

La Rivista rinuncia a definirlo in maniera univoca.
Anche questa è una scelta di campo.
Non vogliamo assumerlo come dato fattuale scontato e non vogliamo reificarlo e “deificarlo”.
Vorremmo dialogarlo, attraversarlo, soggettivarlo, contestualizzarlo.
Vogliamo “prendere sul serio” la sua complessità. E usare questo spazio per esplicitare e confrontare i quadri teorici e metodologici che guidano i nostri interventi, le nostre ricerche, le nostre comunicazioni sul gruppo

  • GRUPPO inteso come spazio mentale e relazionale.
  • GRUPPO come luogo situato e intersoggettivo della costruzione e dello sviluppo delle identità e dei significati, entro lo spazio simbolico delle comunità.
  • GRUPPO come strumento di intervento nell’ambito della psicoterapia, della formazione, della consulenza organizzativa.
  • GRUPPO come laboratorio di ricerca.
  • GRUPPO come vertice di lettura che ammette contrasti, che tiene insieme il nodo e la rete, la parte e il tutto, l’individuo e il sociale.
  • GRUPPO come vertice epistemologico che rinuncia alle dicotomie, alle definizioni chiuse e immodificabili, ai codici saturi e impensabili.
  • GRUPPO del quale tutto si può dire tranne che possa essere “neutrale” rispetto ai modelli, ai contesti, agli obiettivi, alle esperienze, alle trame dei rapporti in cui viene usato.
  • GRUPPO come testo aperto, da costruire, da esplorare, da significare...

GRUPPO – allora – anche come pre-testo per esplicitare i criteri che orientano il modo di accostarsi alla professione psicologica e ai suoi oggetti; gruppo come pre-testo attorno a cui avviare una riflessione sui nostri modi di procedere per conoscere o trasformare le realtà; gruppo, ancora, come pre-testo per dibattere a più voci sui rapporti tra la psicologia e i contesti di intervento in cui va ad operare.

Non solo il gruppo psicoterapeutico dunque e non solo il gruppo gruppoanalitico. La Rivista sollecita i contributi di psicologi di altri indirizzi e di esperti di altre discipline, propone di attraversare le appartenenze di Scuola e le compartimentazioni disciplinari, per adottare uno spazio di attenzione gruppale provando a coniugare ed a fare incontrare gruppi.
Un modo – ci pare – per contribuire al recupero e allo sviluppo di una cultura in cui siano pensabili le differenze e possibili gli scambi.

 
   
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